In questo articolo ti proponiamo alcuni casi di rebranding dedicati a un settore in cui i cambi nell’immagine sono particolarmente strategici: il settore della moda.
Parleremo in particolare dei rebranding di Salvatore Ferragamo, Zara, Hugo Boss e Burberry.
Il primo caso di maison di moda che ha recentemente intrapreso un percorso innovativo di rebranding è stato Salvatore Ferragamo.
Lo storico brand del lusso ha voltato pagina negli ultimi mesi del 2022, passando dal marchio che vedete a sinistra alla sua versione più attuale, raffigurata a destra.
Il nuovo marchio, con il logo anche nella versione che campeggia su sfondo rosso, è stato presentato alla vigilia della Milano Fashion Week 2022. Una scelta decisa, che da un lato può sembrare spiazzante ma dall’altro la dice lunga su quanto il brand punti sulla sua nuova immagine.
Cosa è cambiato? Diversi elementi, a dire il vero:
Il rebranding di Ferragamo racconta quindi un’evoluzione precisa, verso una concezione della moda sempre più attuale. Come vedremo, altri brand di cui parleremo in questo articolo hanno fatto una scelta simile.
Zara ha recentemente introdotto un nuovo logo, progettato dall’agenzia Baron & Baron: il progetto di rebranding si distingue dal minimalismo in voga tra i marchi del comparto lusso, anche considerando gli esempi che presentiamo in questo articolo.
In effetti, il nuovo logo di Zara presenta lettere allungate e parzialmente sovrapposte: un design che molti trovano meno leggibile rispetto al precedente. L’estetica, dunque, si allontana dalle tendenze attuali che privilegiano caratteri sans-serif e design puliti.
L’agenzia Baron & Baron, nota per il lavoro creativo con grandi nomi come Madonna e Interview Magazine, ha voluto rompere con la tradizione per dare a Zara un’identità visiva più unica e riconoscibile.
Il riposizionamento include anche un’attenzione maggiore alla qualità dei negozi fisici, con investimenti significativi in location di prestigio e l’adozione di tecnologie innovative come le etichette RFID per rendere più coinvolgente l’esperienza del cliente. Tale scelta, che integra tecnologia e investimenti sui punti vendita, è lo stesso approccio che abbiamo visto per altri brand del settore moda / estetica: ad esempio, il marchio L’Oreal.
Questi sforzi non solo riposizionano l’immagine del brand, ma servono anche a fidelizzare una clientela più sofisticata e disposta a pagare di più per un prodotto di qualità superiore.
Il nuovo logo, tuttavia, ha generato reazioni contrastanti.
La percezione negativa è alimentata anche dalle numerose reazioni sui social media, dove utenti e critici hanno espresso il loro disappunto, spesso con toni ironici e sarcastici. Voi cosa ne pensate?
Anche Hugo Boss ha investito in un rebranding significativo e per certi versi dirompente nel 2022. Obiettivo: modernizzare e ringiovanire la propria immagine. La casa di moda, per ottenere i risultato atteso, ha agito su più fronti:
Queste scelte strategiche hanno lo scopo di attrarre in particolare i Millennials e la Generazione Z: un obiettivo che abbiamo visto già anche quando abbiamo parlato di rebranding nel settore auto.
Iniziamo dal nuovo logo, ora suddiviso in due marchi distinti: “Hugo” e “Boss”. Questa divisione ha lo scopo di segmentare con più chiarezza il mercato:
In entrambi i casi, i caratteri tipografici sono stati aggiornati per riflettere una sensazione di freschezza e contemporaneità.
Il cambiamento del logo non è l’unico elemento del rebranding. Hugo Boss ha lanciato la campagna #BeYourOwnBoss, che enfatizza l’individualità e l’autenticità. La campagna è supportata da una serie di iniziative di social media marketing e influencer marketing , con il coinvolgimento di nomi come Kendall Jenner, Hailey Bieber, SAINt JHN, Adut Akech e Khaby Lame.
La scelta di questi volti noti riflette l’obiettivo di connettersi con i valori sia dei Millennials, fortemente sensibili al tema dell’unicità, sia della Generazione Z, aperta e inclusiva: una brand identity definita, e non solo sul canale online. Hugo Boss, infatti, ha anche investito sul miglioramento della qualità e del design dei propri prodotti, senza un aumento significativo dei prezzi. Lo scopo è quello di proporsi sia come un marchio di lusso, sia come un’opzione accessibile e alla moda per i giovani.
La casa di moda Burberry nel 2023 ha svelato un rebranding di portata significativa, sotto la guida del direttore creativo Daniel Lee. Il progetto considera diversi aspetti e include:
In entrambi i casi, i cambiamenti introdotti combinano elementi legati alla storia del brand e aspetti moderni: un modo per riflettere e raccontare la storia e l’evoluzione del brand.
Il nuovo logo di Burberry, in alcune versioni, reintroduce il design storico del cavaliere equestre, presente dal 1901: un cavaliere su un cavallo con una bandiera recante la scritta “Prorsum”, che significa “avanti” in latino.
Questo ritorno alle origini è un omaggio alla tradizione del marchio, ma con un’interpretazione più moderna. Anche il nuovo monogramma “TB”, creato in collaborazione con il noto graphic designer Peter Saville, è un tributo al fondatore Thomas Burberry. Il monogramma conserva le curve superiori delle lettere “B” e “R”, creando un effetto visivo originale che rende il marchio più audace, pur mantenendo un’eleganza e uno stile molto”british”.
Il rebranding di Burberry, infatti, è guidato dalla volontà di riaffermare la propria identità legata al paese di origine. Daniel Lee ha voluto celebrare la cultura britannica, utilizzando il marchio come piattaforma globale per promuoverne i valori.
La scelta di un design più elaborato e legato alla storia storico rispetto alla precedente estetica minimalista distingue Burberry nel panorama dei rebranding contemporanei nella moda, spesso condotti secondo stili più semplici.
Coerentemente con il messaggio proposto, la nuova identità visiva è stata lanciata attraverso una campagna pubblicitaria che celebra figure iconiche e luoghi emblematici della cultura britannica. Fotografi come Tyrone Lebon hanno immortalato personalità iconiche come Vanessa Redgrave e Raheem Sterling, accanto a simboli condivisi come volpi e cigni. In particolare, le campagne sui social media presentano contenuti visivamente attraenti e interattivi, per creare un legame emotivo con i consumatori, facendo leva sull’equilibrio tra eredità storica e innovazione.
In questo articolo ti abbiamo presentato quattro rebranding che hanno fatto parlare di sé nel mondo della moda. La nostra agenzia di grafica ha curato diversi progetti di rinnovamento dell’immagine aziendale: nel comparto fashion, nel settore dell’arredo e dei servizi per l’edilizia, nell’ambito del marketing del vino , in cui abbiamo una solida esperienza.
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