Il successo della Red Bull? Un prodotto innovativo e apprezzato ma anche una lungimirante e intuitiva strategia di comunicazione e marketing.
Le origini della Red Bull hanno radici nella lontana Thailandia, dove i lavoratori erano soliti consumare una simile bevanda energizzante per non sentire la stanchezza durante i lunghi e pesanti turni di lavoro.
L’intuizione venne a Chaleo Yoovidhya, un farmacista che si trasferì a Bangkok negli anni ’50 per aprire una società farmaceutica. Lì inizio a produrre e commercializzare la Krating Daeng (“Bufalo rosso d’acqua”), un drink energetizzante con lo stesso principio attivo delle bevande che i giapponesi avevano importato in Thailandia.
Il nome del drink diede subito l’idea per la creazione del logo: due bufali rossi pronti a combattere, un logo, diventato negli anni un’icona, davvero geniale, che unisce il concetto dell’energy drink, che conferisce forza e prontezza, alle lotte tra tori e bufali tipiche nella tradizione thailandese.
Una seconda intuizione di marketing venne ben presto messa in atto da Yoovidhya, dato che il drink era consumato dalle classi più popolari di lavoratori avviò una sponsorizzazione sportiva supportando il Muay Thai, la famosa lotta thailandese, momento di svago per le classi popolari, e lanciò campagne pubblicitarie promuovendo il mix del drink con il whisky; insomma aveva unito il suo prodotto agli svaghi principali delle classi popolari thailandesi, suo target principale.
Il Krating Daeng era ormai un’istituzione in Thailandia ma per arrivare in occidente ci volle l’arrivo di Dietrich Mateschitz; il destino volle che questo imprenditore austriaco di dentifrici viaggiasse spesso in Oriente e nel 1984 dopo un lungo viaggio e un pesante jet lag assaggiasse l’energy drink. Stupito dagli effetti benefici della bevanda, Mateschitz conobbe Yoovidhya e dopo poco tempo i due avevano fondato insieme la Red Bull Gmbh, società di produzione e commercializzazione della bevanda alla quale venne tradotto il nome in inglese dato che l’obiettivo era il commercio in occidente e vennero fatte alcune modifiche per farla apprezzare al mercato occidentale.
Il logo e lo slogan furono vincenti fin dall’inizio, l’immagine dei due torri rossi originaria della Krating Daeng venne leggermente rivista e modificata, associata al nome Red Bull, scritto in rosso con un font pulito, e allo sloga famoso in tutto il mondo: “Red Bull ti mette le ali”.
L’intuizione che Yoovidhya aveva avuto in Thailandia con le sponsorizzazioni sportive venne ripresa anche in Occidente, Mateschitz negli anni acquistò e sponsorizzò diverse società sportive diffondendo in maniera massiccia e capillare il prodotto nell’ambiente sportivo. Red Bull è sponsor di numerosi eventi sportivi e competizioni professionisti e amatoriali in tutto il mondo legandosi così in maniera stretta allo svago, al divertimento e all’intrattenimento sportivo.
Il brand in breve tempo si è anche lanciato sui canali mediatici, acquistando e gestendo diversi canali televisivi e facendosi così promotore dell’intrattenimento mediatico; questo ha portato non solo ad una diffusione della conoscenza del brand ma anche ad un buon posizionamento della sua reputazione. Online l’azione di marketing si è tramutata in una forte presenza sui social e ad oggi i canali Facebook e Instagram del brand contano rispettivamente 48 milioni e 13 milioni di followers. Non mancano infine le app, come Red Bull Tv e altre.
Tra le ultime vincenti intuizioni della società c’è infine la sponsorizzazione dei video game online, Red Bull sponsorizza tornei di e-games e e-sports, settore che negli ultimi anni ha registrato una forte ascesa.
Riassumendo si può dire che il successo di Red Bull a livello di marketing è sicuramente dovuto alla capacità di essere presenti in molti canali e settori, l’omnicanalità permette di portare il brand online, offline e in tutte le occasioni utili per colpire il proprio target, non a caso la società ha investito molto nel settore sportivo.
Inoltre Red Bull non ha lasciato nulla al caso ma si è sempre preoccupata di fornire contenuti diversi, che differenziano il prodotto dai competitors, e di valore, dalle pubblicità televisive, alle adv, alle sponsorizzazioni fino ai contenuti social.