Tra il 2020 e il 2022 alcuni dei marchi più noti nel settore dell’automobile hanno portato a termine il rebranding del proprio logo. Un cambio di immagine significativo, tra ritorni alle origini, ricerca di nuove tendenze e intuizioni creative a servizio di strategie precise.
In questo articolo vi raccontiamo alcuni degli esempi di rebranding che in tempi recenti hanno fatto parlare di sé: e per più di una ragione.
Cominciamo con una delle case automobilistiche più prestigiose al mondo: la BMW. A distanza di oltre 20 anni dall’ultimo cambiamento, l’azienda tedesca sinonimo di prestazioni tecnologiche e lusso ha presentato il nuovo logo.
Il cambiamento riflette l’evoluzione del brand e gli investimenti fatti dall’azienda prepararsi per le sfide e le opportunità del futuro. Il nuovo logo:
Ecco un confronto tra nuovo e vecchio logo:
Nelle intenzioni dell’azienda, il cambio di logo riflette la visione strategica futura. BMW ha investito in sostenibilità, ricerca sui veicoli elettrici, connettività avanzata e guida autonoma. Il nuovo logo è una vera e propria dichiarazione di intenti, con l’obiettivo di rimanere all’avanguardia e adattarsi ai gusti di un pubblico abituato al lusso, ma allo stesso tempo sempre più sensibile alle nuove tendenze in fatto di innovazione, design e green mobility.
A proposito del pubblico target: che reazioni ha suscitato il rebranding del logo BMW? C’è chi ha amato il nuovo stile fresco e contemporaneo, chi invece resta affezionato al design tradizionale. In generale, però, il cambiamento è stato accolto con favore: l’azienda, dunque, ha saputo cogliere nel segno, intercettando l’evoluzione in corso.
Tra gli esempi di rebranding , un altro caso celebre e recente per il mondo dell’auto ha visto come protagonista Opel.
Un cambiamento che salta all’occhio, per così dire, a cominciare dal colore: l’azienda lo ha battezzato Neon Opel Yellow, e lo ha scelto per richiamare in modo efficace e immediato il tema dell’elettricità. Anche per Opel, infatti, l’elettrico è la sfida del futuro: o, per meglio dire, il futuro del settore, su cui la casa automobilistica ha investito con convinzione.
Elettricità, energia, colore, dunque. Una scelta che si riflette anche nello stile del rebranding del logo:
Guarda il risultato nell’immagine qui sotto:
I designer di Opel hanno voluto rendere il marchio più puro, audace, disintossicato (parole loro!) da elementi pesanti: allo scopo contribuisce anche Opel Next il nuovo carattere utilizzato per il lettering. Anche in questo caso logo e marchio dialogano, a servizio della strategia di comunicazione dell’azienda.
Il 202o è stato un anno terribile per molti versi, ma anche un periodo di nuove idee e riflessioni, in ambito creativo e non solo. Ecco perché anche il terzo caso di studio di cui vogliamo parlarvi risale allo stesso anno dei precedenti.
Dalla Germania ci spostiamo in Italia, per continuare il nostro viaggio nei rebranding sviluppati secondo una strategia precisa nel settore auto: e arriviamo a Torino, in casa Fiat.
Il percorso di modifica del logo prende le mosse dalla versione immediatamente precedente del 2006: una versione che recupera le origini del marchio e il logo degli anni ’30, con la caratteristica “A” racchiusa da un immaginario rettangolo verticale.
Il logo del 2020 ripropone la stessa scritta, con un lettering molto simile, almeno nelle forme. Le figure di contorno che la racchiudono, però, scompaiono: via il cerchio argentato tridimensionale, via lo sfondo rosso che richiama la griglia di un radiatore.
Al loro posto, resta il nome FIAT. Un nome in cui:
Ad accompagnare il nuovo logo, nelle intenzioni dell’azienda, anche un richiamo all’italianità, con i colori della nostra bandiera. Tale decisione, annunciata su alcuni modelli, non è poi stata portata a compimento.
In tempi più recenti – siamo tra il 2021 e il 2022 – anche Dacia si è rifatta il look, presentando il nuovo logo. Un logo che è comparso per la prima volta nell’estate del 2021 sul sito dell’azienda, per poi diffondersi nelle concessionarie e infine sui nuovi modelli di auto.
Stavolta, il taglio con il passato è netto: e decisamente teso verso la contemporaneità. Scompare lo scudetto argentato che fa da supporto al vecchio logo e spariscono anche le forme arrotondate delle lettere. Al loro posto, ecco affacciarsi su automobili, brochure e concessionarie, un logo che:
Ecco il confronto tra “prima” e “dopo”:
Del resto, verde, terracotta, sabbia, arancio sono anche i nuovi colori della gamma auto, che rimandano alla sostenibilità: anche in questo caso, come per altri brand, un collegamento con gli investimenti green verso lo sviluppo dell’elettrico.
L’inizio della rivoluzione ha coinvolto dapprima il mercato inglese, per poi estendersi in altre aree. La casa automobilistica romena spiega così il cambiamento: “Vogliamo definire gli elementi essenziali del settore automotive”.
Rivoluzione decisa, ma a piccoli passi: potremmo definire così il rebranding del logo di Peugeot. La storica casa automobilistica francese è passata del leone rampante a una nobile testa di leone, aggressiva e fiera.
A racchiuderla, uno scudo, simbolo di legame, protezione e nobiltà: o, per utilizzare le parole dei responsabili di Peugeot Designer Lab, “Simbolo di appartenenza, prestigio, fiducia, longevità e lignaggio”.
In realtà il nuovo logo si rifà alla versione in uso tra il 1960 e il 1980, poi sostituito con il leone rampante. Una scelta che rappresenta l’intento di traghettare Peugeot nel futuro senza perdere il legame con il passato.
Anche stavolta, i designer del brand fanno riferimento ad un percorso, evidenziando la capacità del marchio di reinventarsi più volte. Il nuovo logo rimanda a:
Il risultato? Lo puoi vedere qui sotto:
Come abbiamo già spiegato più volte, rinnovare l’immagine di un logo significa ripensare l’intera immagine dell’azienda, non solo dal punto di vista grafico, ma anche per quel che riguarda la strategia di comunicazione complessiva.
Se stai cercando un’agenzia di comunicazione che possa accompagnarti nel percorso, contattaci e parlane con il nostro team.