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10 gennaio 2025

Marchio registrato e copyright: cosa sono e le principali differenze

In un mercato sempre più competitivo, proteggere le proprie creazioni è fondamentale; in questo il marchio registrato e il copyright rappresentano due strumenti chiave.

Spesso, però, i due termini vengono confusi tra loro; comprendere le differenze tra questi due concetti è essenziale per chi vuole rafforzare la propria presenza sul mercato e prevenire eventuali abusi da parte di soggetti terzi.

In questo articolo analizzeremo le peculiarità del marchio registrato e del copyright, venendo le opportunità che offrono per valorizzare (e salvaguardare) l’unicità di un’azienda e dei suoi asset più importanti.

Che tu stia muovendo i primi passi nella costruzione del tuo brand o che voglia approfondire strategie di protezione già avviate, qui troverai le risposte che cerchi.

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Cos’è il marchio registrato ®

Come già indicato nel nostro articolo dedicato, il marchio è il segno distintivo che permette di identificare i prodotti o servizi di un’impresa, differenziandoli da quelli delle aziende concorrenti; in Italia, la regolamentazione del marchio disciplinata sia dal Codice della Proprietà Industriale, sia da normative europee e internazionali.

Un marchio registrato (identificato con il simbolo ®), passo successivo rispetto al semplice marchio, si distingue per due caratteristiche fondamentali:

  1. tutela giuridica esclusiva, che consente al titolare di esercitare diritti esclusivi sull’uso del marchio. Questa protezione viene garantita solo dopo aver completato il processo di registrazione presso un ente governativo, come l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM). In questo modo, l’azienda può prevenire e contrastare eventuali utilizzi non autorizzati o contraffazioni;
  2. simbolo ®, un elemento visivo che identifica immediatamente un marchio registrato. Questo simbolo non è solo un segno distintivo, ma anche un chiaro avviso legale che segnala la protezione giuridica del marchio, scoraggiando potenziali violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.

Allo stesso tempo, un marchio registrato può assumere forme molto diverse a seconda delle sue caratteristiche. Tra le principali tipologie troviamo:

  • marchio denominativo: rappresentato da una parola o da un insieme di parole che identificano l’azienda o i suoi prodotti (Lego, Ikea, Nike, ecc.);
  • marchio figurativo: costituito da immagini, loghi o una combinazione di grafica e testo (il logo di Nike, il logo di Apple, ecc.);
  • marchio tridimensionale: legato alla forma specifica di un prodotto o del suo packaging, che lo rende immediatamente riconoscibile (la bottiglia di vetro di Coca-Cola);
  • marchio sonoro: rappresentato da un jingle o una sequenza musicale associata a un marchio (ne è un esempio il “Ta-dum” di Netflix);
  • marchio multimediale: unisce elementi visivi e sonori per creare un’esperienza più completa e distintiva;
  • marchio olografico: si basa su effetti tridimensionali unici, spesso innovativi, per catturare l’attenzione del pubblico.

Tra queste, i marchi olografici e quelli multimediali rappresentano l’evoluzione più recente in termini di marchio registrabile, e seguono linee guida specifiche per essere correttamente registrati.

Essere titolari di un marchio registrato consente di godere di diritti esclusivi che offrono una protezione completa e molteplici vantaggi. In primis, permette di contrassegnare beni o servizi in modo inconfondibile, garantendo al proprio marchio una forte identità; inoltre, il titolare può contare su una tutela efficace contro eventuali tentativi di contraffazione oppure utilizzo non autorizzato del marchio, salvaguardando così il valore e la reputazione del proprio brand.

Un altro vantaggio significativo è la possibilità di concedere licenze o stipulare accordi commerciali con soggetti interessati ad utilizzare in modi diversi il marchio registrato, trasformandolo così in un asset strategico capace di generare ulteriori opportunità di business.

 

Come registrare un marchio in Italia

Registrare un marchio in Italia è un processo che coinvolge diverse fasi; la domanda può essere presentata sia presso l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), sia a una Camera di Commercio, in formato cartaceo o telematico.

Prima di proseguire, un fattore importante da ricordare: prima di registrare un marchio, è consigliabile effettuare una ricerca di anteriorità per verificare l’assenza di marchi simili già registrati, riducendo il rischio di incappare in scomode (quanto dispendiose) controversie di natura legale!

Le fasi principali della registrazione sono, nello specifico:

  1. deposito: la registrazione del marchio inizia con la compilazione del modulo C, in cui vengono indicati i dati del richiedente, una descrizione dettagliata del marchio e le classi di prodotti o servizi a cui si riferisce. A questa fase segue il pagamento delle tasse dovute per la registrazione del marchio, che includono una somma base e costi aggiuntivi per ogni classe extra inserita;
  2. esame: una volta depositata la domanda, si procede alla verifica della completezza del modulo e dei requisiti assoluti. Tra questi, un aspetto fondamentale è la capacità distintiva del marchio, che deve poter essere facilmente riconosciuto e associato ai prodotti o servizi offerti;
  3. pubblicazione: superato l’esame, il marchio viene pubblicato sul Bollettino dei marchi”. Questa pubblicazione segna l’inizio della fase di opposizione, in cui eventuali soggetti interessati possono esprimere la loro contrarietà alla registrazione;
  4. opposizione: entro un periodo di tre mesi dalla pubblicazione, i titolari di marchi simili hanno la possibilità di opporsi alla registrazione. Questo avviene attraverso una procedura formale che valuta la validità delle motivazioni presentate;
  5. registrazione: se non vengono sollevate opposizioni entro i termini stabiliti, il marchio viene ufficialmente registrato, conferendo al titolare i diritti esclusivi di utilizzo.

 

Cos’è il copyright

Il copyright è uno strumento giuridico che tutela le opere dell’ingegno umano che possiedono un carattere creativo; si tratta di una forma di protezione automatica, riconosciuta al momento stesso della creazione dell’opera, senza necessità di registrazione formale. Questa tutela si applica a una vasta gamma di espressioni creative, tra cui opere letterarie, musicali, fotografiche, artistiche, teatrali, cinematografiche e persino software.

La caratteristica essenziale del copyright risiede nella creatività, ovvero quel tocco personale che rende un’opera unica rispetto a quelle preesistenti; è bene notare che, tuttavia, non protegge l’idea in sé, bensì la sua espressione concreta: ad esempio, in un romanzo o in un film, vengono tutelati sia la trama sia le peculiarità dei personaggi.

A differenza di quanto avviene con i marchi, il copyright non richiede un processo di registrazione formale per essere riconosciuto, ma l’autore può comunque scegliere di depositare l’opera presso un ente (in Italia, ad esempio, è ben nota in questo senso la SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori), soprattutto per prevenire eventuali casi di plagio oppure eventuali contese legali. Questo deposito fornisce una certificazione della data di creazione, ma non garantisce automaticamente che l’opera sia tutelabile ai sensi della legge.

Il diritto d’autore (termine italiano sinonimo di copyright) consente all’autore sia di opporsi a riproduzioni non autorizzate, sia di autorizzare l’uso della sua opera, mantenendo allo stesso tempo il controllo esclusivo sulla distribuzione e sull’utilizzo dell’opera creativa; queste caratteristiche rendono il copyright uno strumento cruciale per valorizzare e proteggere la creatività in ogni sua forma.

 

Differenze tra marchio registrato e copyright

Analizzando il significato e le caratteristiche del marchio registrato e del copyright, le differenze tra i due concetti (e strumenti) sono già evidenti. Per semplicità, le abbiamo schematizzate nella tabella che segue:

 

 

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