Il marketing conversazionale è una tendenza in piena evoluzione. Stiamo parlando di un approccio che sfrutta l’interazione diretta tra brand e clienti, sostenuta da strumenti digitali, per offrire un’esperienza più personalizzata e immediata.
Dai primi sistemi di chatbot agli attuali strumenti avanzati che hanno alla base l’IA, il cammino è stato rapido, in un arco di tempo relativamente breve.
Nell’articolo di oggi spiegheremo cos’è il marketing conversazionale, quali sono gli strumenti più utilizzati in tale settore e quali vantaggi può offrire questo approccio alle aziende e agli operatori di settore.
Il marketing conversazionale è una strategia che utilizza la comunicazione in tempo reale per coinvolgere i clienti e interagire con loro.
A differenza del marketing tradizionale, che spesso si basa su messaggi a senso unico (almeno nelle prime fasi del funnel) e su campagne di comunicazione massificate, il marketing conversazionale permette alle imprese di sviluppare conversazioni bidirezionali personalizzate con i propri clienti.
Ovviamente, non si tratta di una conversazione “one to one” gestita interamente attraverso l’interazione umana. Il marketing conversazionale, infatti, utilizza strumenti come chatbot, assistenti virtuali e piattaforme di messaggistica istantanea. L’obiettivo è creare un dialogo dinamico automatizzato che risponda alle esigenze specifiche dell’interlocutore, migliorando l’esperienza del cliente e facilitando il processo di vendita.
Gli obiettivi del marketing conversazionale sono più di uno, a seconda dell’impostazione della strategia commerciale dell’impresa. Qualche esempio? Migliorare il servizio clienti, aumentare il coinvolgimento e permettere la raccolta di dati utili per personalizzare ulteriormente l’offerta.
L’interazione diretta, infatti, consente alle aziende di rispondere alle domande degli utenti in modo immediato e con buona precisione, riducendo i tempi di attesa e aumentando la soddisfazione complessiva. Inoltre, contribuisce a creare un rapporto più personale tra il brand e il consumatore, favorendo la fidelizzazione e aumentando le possibilità di conversione.
Gli elementi principali di strategia nel marketing conversazionale, su cui si basa anche lo sviluppo degli strumenti collegati, includono:
Considerare questi elementi come strategici e tenerne conto permette alle aziende di sfruttare in pieno il potenziale del marketing conversazionale. Nel prossimo paragrafo esamineremo come gli aspetti che abbiamo presentato si collegano agli strumenti operativi attivati.
Come abbiamo anticipato, il marketing conversazionale si basa su un insieme di strumenti tecnologici che permettono alle aziende di instaurare con i clienti interazioni automatiche ma allo stesso tempo fluide e personalizzate.
Questi strumenti sono diventati sempre più sofisticati grazie all’avanzamento dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, rendendo possibile gestire conversazioni su larga scala mantenendo un alto livello di personalizzazione e tempestività.
Vediamo nel dettaglio i principali strumenti del marketing conversazionale e come possono essere utilizzati per migliorare l’esperienza del cliente e i risultati della strategia di web marketing della tua impresa.
I chatbot sono tra gli strumenti più diffusi nell’ambito del marketing conversazionale. Si tratta di software automatizzati progettati per simulare una conversazione umana con gli utenti.
I chatbot possono essere integrati in siti web, app mobili o piattaforme di social media e sono in grado di rispondere a domande frequenti, offrire supporto tecnico o guidare i clienti nel processo di acquisto.
Grazie all’intelligenza artificiale, i chatbot di ultima generazione sono in grado di “imparare” dalle interazioni precedenti e migliorare nel tempo, offrendo risposte sempre più precise e personalizzate. La loro disponibilità 24/7 è un enorme vantaggio per le aziende, che possono così fornire assistenza anche fuori dagli orari lavorativi tradizionali.
Le app di messaggistica come WhatsApp, Facebook Messenger o Telegram sono un altro strumento molto diffuso nel marketing conversazionale, ormai entrato nelle abitudini quotidiane di tutti.
A differenza delle email o dei messaggi sui social media, le conversazioni avviate tramite app di messaggistica sono più rapide e interattive, consentendo un dialogo continuo con l’utente.
Attraverso queste piattaforme, le aziende possono, ad esempio:
Questo approccio, decisamente più personale, facilita un maggiore coinvolgimento da parte dei clienti e aumenta le possibilità di conversione.
Con l’aumento dell’uso dei dispositivi smart, via mobile, ad esempio, o anche in ambito domestico, gli assistenti vocali stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale nel marketing conversazionale.
Questi device permettono agli utenti di interagire con i brand semplicemente utilizzando comandi vocali, rendendo l’esperienza più fluida e immediata. Le aziende possono prevedere capacità o “azioni” specifiche per questi dispositivi, consentendo ai clienti di ottenere informazioni, fare ordini o ricevere assistenza senza dover digitare nulla, in risposta a istruzioni vocali pre – individuate.
Questo tipo di interazione, particolarmente utile durante le attività quotidiane, sta aprendo nuove opportunità per il marketing conversazionale, soprattutto in settori come l’e-commerce e l’assistenza clienti.
Oltre ai chatbot, esistono ovviamente le live chat gestite da operatori umani. Questo tipo di chat permette una comunicazione diretta e ancor più personalizzata con il cliente, offrendo un supporto più approfondito, soprattutto in caso di richieste complesse che non possono essere risolte da chatbot o assistenti virtuali.
Le live chat sono utilissime per le aziende che vogliono offrire un servizio di customer care di alta qualità, garantendo una risposta immediata anche alle domande più complesse. Ovviamente, la presenza di un operatore fisico comporta l’eventualità che il servizio non sia disponibile 24/7.
Anche i sistemi di CRM – Customer Relationship Management possono essere integrati con automazioni conversazionali.
Un’evoluzione di questo genere permette alle aziende di centralizzare la raccolta e l’utilizzo delle informazioni sui clienti, incrociare dati di provenienza diversa e gestire le interazioni in modo più efficace e personalizzato.
Integrando il CRM con chatbot o piattaforme di messaggistica, le imprese non solo possono tenere traccia dei contatti e della loro evoluzione ma anche delle conversazioni passate. Inoltre, possono inviare messaggi automatici personalizzati, segmentando il pubblico in base ai dati raccolti per migliorare la precisione delle campagne di marketing.
Abbiamo spiegato il funzionamento delle piattaforme di IA – Intelligenza artificiale collegandolo al lavoro della nostra agenzia di grafica. Questi strumenti, tuttavia, si stanno facendo strada anche nell’ambito dell marketing conversazionale.
Si tratta di sistemi in grado di:
L’intelligenza artificiale, in altri termini, consente alle aziende di automatizzare la personalizzazione delle interazioni, migliorando l’efficacia delle comunicazioni e riducendo i costi operativi. Inoltre, gli algoritmi su cui si basano possono essere utilizzati per analizzare il sentiment dei clienti durante le interazioni, rendendo ancor più efficaci le strategie di engagement successive, grazie a meccanismi di auto – apprendimento.
Riepilogando, questi strumenti consentono alle aziende di costruire interazioni personalizzate, rapide e (quasi) sempre disponibili. Tre benefici non da poco: ma ce ne sono molti altri.
Senz’altro ti saranno già venuti in mente alcuni vantaggi del marketing conversazionale leggendo i paragrafi precedenti. Qui proviamo a fare il punto, presentando i principali punti di forza di questo tipo di approccio per le aziende che lo scelgono.
Il marketing conversazionale, in altri termini, è un’opportunità per le aziende che desiderano migliorare la propria capacità di interagire con i clienti in modo personalizzato, efficiente e scalabile. Una scelta di questo tipo, inoltre, permette di ottimizzare i processi interni ed incrementare le conversioni. Tuttavia, come abbiamo visto, automazione e strumenti non bastano. Alla base ci deve essere una strategia di marketing chiara, come cornice di riferimento.
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