Cosa sono gli OKR e perché le aziende dovrebbero conoscerli? In parole semplici, gli OKR sono una metodologia definire e monitorare gli obiettivi aziendali. L’obiettivo è promuovere la focalizzazione e l’impegno sulle priorità favorendo allineamento, coinvolgimento e innovazione in modo semplice e trasparente.
Ne parliamo in questo articolo, partendo, come sempre, da alcuni dati di base che aiutano a capire l’importanza del tema.
Gli OKR, acronimo di Objectives and Key Results (Obiettivi e Risultati Chiave), sono un protocollo di definizione degli obiettivi, semplice ma potente. Questo strumento è stato inventato da Andy Grove di Intel e ad oggi è utilizzato da Google e da altre migliaia di organizzazioni di tutte le dimensioni.
Gli OKR guidano le organizzazioni a focalizzarsi su pochi traguardi essenziali, ad allinearsi a ogni livello, a tendere a risultati ambiziosi, a tenere traccia del loro stato di avanzamento, a misurare quello che conta. Ma è davvero utile uno strumento del genere? Sì, se consideriamo che:
In sintesi, quando le persone hanno obiettivi chiaramente definiti che vengono scritti e condivisi liberamente, tutti si sentono più a loro agio e viene svolto più lavoro. Gli obiettivi creano allineamento, chiarezza e soddisfazione sul lavoro e devono essere rivisti e discussi regolarmente.
I benefici sono evidenti, considerando che, secondo un’analisi di Gallup:
Larry Page, CEO di Alphabet e co-fondatore di Google, riguardo ai benefici ottenuti da Google sull’uso degli OKR ha dichiarato: “Gli OKR ci hanno aiutato a decuplicare la nostra crescita, e più volte. Hanno contribuito a rendere forse realizzabile la nostra missione follemente ambiziosa di organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili. Hanno aiutato me e il resto dell’azienda a rispettare le scadenze e a mantenere la rotta nei momenti più importanti”.
Come si vede dai dati e dagli esempi riportati, le imprese che sanno cosa sono gli OKR e li adottano hanno molti vantaggi da aspettarsi. Sono quelli che John Doerr nel suo libro “Rivoluzione OKR” chiama I 5 superpoteri degli OKR, più noti con l’acronimo F.A.C.T.S.:
Per capire meglio cosa sono gli OKR e come utilizzarli, vediamo ora cos’è il metodo OKR.
Cercando di sintetizzare quanto abbiamo detto finora, gli OKR:
Per questo, gli OKR non dovrebbero essere creati fuori dal contesto, ma dovrebbero tradurre la missione, la visione e la strategia aziendale in azione.
Gli OKR affrontano le due facce critiche di qualsiasi traguardo che valga la pena raggiungere: “il “che cosa” e “il come”.
Gli OKR (KR) non vogliono essere la somma di tutte le attività, bensì si concentrano su ciò che è più importante, sul piccolo numero di passi d’azione essenziali per raggiungere l’obiettivo. Ci consentono di tenere traccia dello stato di avanzamento mentre precediamo e sono pensati per mirare in alto, per puntare a traguardi ambiziosi, ma comunque raggiungibili.
Per loro natura gli OKR sono adattabili: la strategia migliore è quella che meglio si adatta al contesto e alla cultura del business aziendale e il monitoraggio consente di verificarne l’andamento, identificare gli ostacoli, affinare i risultati chiave. E quando un OKR sta fallendo, si formula un piano di salvataggio.
Molte organizzazioni usano un mix di OKR “vincolati” e “aspirazionali”.
Gli OKR sono misurati con una valutazione oggettiva. Il modo più semplice per assegnare un punteggio a un’Obiettivo (O) è calcolare la media dei tassi percentuali dei Risultati Chiave (KR) associati. Google, per esempio, utilizza una scala da 0 a 1:
In base a queste indicazioni metodologiche, cerchiamo di fare ulteriore chiarezza e vediamo come definire gli OKR in modo pratico, corretto e concreto. Questo ci aiuterà a capire non solo cosa sono, ma anche come utilizzarli nella strategia aziendale.
John Doerr indica un modo semplice per scrivere OKR chiari ed efficaci, soffermandosi su due affermazioni da sviluppare:
L’obiettivo (O) è una descrizione qualitativa facile da ricolrdare di ciò che si vuole raggiungere. L’obiettivo dovrebbe essere breve, motivante e coinvolgente per l’organizzazione.
I risultati chiave sono un insieme di metriche che misurano i progressi verso l’obiettivo. Tutti i risultati chiave devono essere quantitativi e misurabili. Come ha detto Marissa Mayer, ex vicepresidente di Google, “Non è un Risultato Chiave se non è un numero.
Quello che segue è uno dei possibili esempi di OKR tratto dal libro di John Doerr intitolato “Zero emissioni con gli OKR – Il piano d’azione per risolvere il cambiamento climatico”:
O_1 = Obiettivo 1 – Elettrificare i Trasporti: Ridurre le emissioni dovute ai trasporti da 8 a 2 giga tonnellate (Gt) entro il 2050.
Come ulteriore esempio, ecco come scrivere un OKR riguardante una organizzazione che vuole incrementare l’engagement (aumentare il coinvolgimento dei clienti) di un sito e-commerce:
O_1 = Obiettivo 1 – Deliziare i nostri clienti.
KR_1.1 – Ridurre il tasso di abbandono del carrello dei clienti (Churn Rate) da X% a Y% entro il Z.
KR_1.2 – Aumentare la soddisfazione del cliente (Net Promoter Score) da X a Y entro il Z.
KR_1.3 – Aumentare le visite medie settimanali al sito per utente attivo da X a Y entro il Z.
KR_1.4 – Aumentare il traffico organico da X a Y entro il Z.
KR_1.5 – Aumentare l’engagement con l’aumento degli utenti che comprano più volte nel corso di sei mesi da X a Y entro il Z.
Per concludere, ricapitoliamo brevemente i benefici dati da Obiettivi e Risultati Chiave.
Il metodo OKR:
Le aziende sono perennemente alla ricerca di nuovi modi per stabilire obiettivi, guidare le performance e migliorare i risultati di business. Sapere cosa sono gli OKR e applicarne la metodologia è uno dei sistemi migliori che possano scegliere.
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