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06 settembre 2022

SEO per e-commerce: sei consigli utili

SEO per e-commerce: cioè come ottimizzare il tuo sito di vendita per farlo trovare più facilmente sui motori di ricerca. Quali sono le conseguenze? Eccone alcune:

  • Aumento delle visite al sito;
  • Incremento del tasso di conversione;
  • Di conseguenza, aumento delle vendite.

Lavorare per migliorare il tuo e-commerce dal lato SEO significa quindi dargli più possibilità di raggiungere gli obiettivi di traffico e vendita. In questo articolo ti daremo qualche consiglio utile per farlo al meglio.

1. Analisi keyword

Come in tutti i progetti di ottimizzazione di contenuti online per i motori di ricerca (è proprio questo il significato di SEO) il punto di partenza è l’analisi delle keyword: una fase chiave per ogni analisi SEO che si rispetti.

Scegliere le keyword giuste quando si lavora sulla SEO per e-commerce vuol dire capire come rispondere meglio alle ricerche degli utenti online e al loro obiettivo, il cosiddetto “intento di ricerca”. Le keyword, infatti, altro non sono che le parole digitate da chi naviga online per trovare le informazioni che cercano.

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In sintesi, le parole chiave da inserire nei testi dell’e-commerce, dalla presentazione dell’azienda alle schede prodotto, devono:

  • descrivere efficacemente quello che vendiamo;
  • essere coerenti con le ricerche del nostro target;
  • avere un volume di ricerca mensile significativo.

Nell’analisi delle keyword si utilizzano di solito strumenti che permettono di quantificare e valutare quanto una data parola chiave sia ricercata dagli utenti. Alcuni strumenti, come Google Keyword Planner, sono gratuiti. Altri, come SEOzoom, Semrush o Ubersuggest sono a pagamento, tenendo conto della maggiore precisione nei risultati e dell’ampiezza delle funzioni disponibili.

Un buon suggerimento quando ti occupi di SEO per e-commerce è quello di sfruttare le keyword di ricerca a coda lunga. Si tratta di keyword composte da tre o più termini: sono più specifiche, rispondono a ricerche precise dell’utente e sono più facili da posizionare.

Per rendere più concreta la fase di ricerca keyword, una volta scelte le parole chiave è bene digitarle su Google e esaminare i risultati. Valuta i siti meglio posizionati, identifica le parole chiave che utilizzano e prendi spunto.

2. Definizione dell’alberatura

L’alberatura di un sito è la sua struttura di navigazione: in pratica, l’organizzazione ordinata delle voci del menu. Cosa c’entra l’alberatura con l’ottimizzazione SEO per il tuo e-commerce? Semplice: una buona alberatura:

  • Migliora la capacità di lettura del sito da parte dello spider di Google, favorendone l’indicizzazione;
  • Rende più facile la navigazione dell’utente;
  • Migliora il posizionamento del sito nella pagina dei risultati di ricerca di Google;
  • Di conseguenza, attira traffico organico (cioè non a pagamento) sul tuo sito.

Approfondiamo l’ultimo punto, fondamentale quando si fa SEO per e-commerce. Organizzare l’alberatura in modo pertinente, fornendo informazioni rapide, in linea con i bisogni del target e con il tema del sito web significa anche guadagnare autorevolezza e affidabilità agli occhi di Google. Si tratta di due parametri fondamentali per l’algoritmo, che possono fare la differenza nel posizionamento efficace di un sito.

Dall’altro lato, lavorare definendo le categorie principali e le sottocategorie di un e-commerce significa guidare il cliente nel percorso di acquisto. In altre parole, rendere più efficace, rapida e intuitiva la navigazione, migliorando la user experience.

Se per esempio la tua impresa vende capi di abbigliamento, potrai iniziare con la classica suddivisione delle categorie in abbigliamento donna, uomo e bambino. A sua volta, la categoria “donna” potrebbe essere suddivisa per sottocategorie: abiti, maglie e camicie, pantaloni, gonne e così via. Un altro passaggio, e l’utente si ritrova ad aprire la scheda prodotto, con tutte le informazioni necessarie.

3. Schede prodotto ottimizzate

Abbiamo appena citato le schede prodotto: curarle in modo quasi maniacale è una scelta vincente per la SEO del tuo e-commerce. Ma come deve essere la scheda prodotto perfetta? Ecco il nostro identikit:

  • Chiara: tutte le informazioni devono essere chiare e immediatamente comprensibili dall’utente;
  • Completa: descrizione, caratteristiche, colore, taglia, dimensioni. A seconda del prodotto che il tuo e-commerce offre, identifica gli elementi principali che possono fornire in breve una presentazione completa al cliente che naviga sul tuo sito;
  • Che utilizza le keyword appropriate. La scheda prodotto è il contenuto perfetto per inserire le parole chiave strategiche identificate durante la tua analisi keyword.
  • Originale: al bando descrizioni copiate e contenuti ripresi da altri e-commerce. Google se ne accorge, eccome: e penalizza i siti con contenuti non originali.
  • Con call to action mirate. L’obiettivo di un e-commerce è vendere: allora, studia con attenzione le call to action.  Si tratta di inviti all’utente a compiere azioni aggiuntive: acquistare il prodotto, inserirlo a carrello, visualizzare prodotti correlati.

A corredo di una buona scheda prodotto, inoltre, vanno inserite le immagini. In un e-commerce il cliente non può toccare con mano ciò che acquista. Allora, inserire le immagini diventa fondamentale per far capire meglio caratteristiche, aspetto e qualità del prodotto.

Come vedremo tra poco, poi, anche le immagini possono dare un contributo alla SEO per il tuo e-commerce: meglio non trascurarle, e non solo per una questione commerciale.

4. Heading tag, titolo seo e meta description

Chi si occupa di stesura testi per ottimizzare un e-commerce dal lato SEO conosce bene Heading tag, titolo seo e meta description. Si tratta di elementi “tecnici” che servono a strutturare il contenuto o a fornire dati aggiuntivi che Google è in grado di “leggere” e premiare. Vediamoli meglio, uno per uno:

  • Heading tag: pensali come titoli e sottotitoli dei tuoi paragrafi. Il principale, h1, è il titolo generale del tuo contenuto e dovrà includere la parola chiave per cui vuoi posizionarlo. Gli h2 sono i titoli dei paragrafi veri e propri: servono a far capire che il contenuto risponde alle domande degli utenti e contengono la parola chiave target (senza esagerare). Gli h3 sono i titoli di eventuali sottoparagrafi di approfondimento: generalmente non si scende mai oltre questo livello di dettaglio.
  • Titolo SEO: si tratta di un elemento che Google legge. È breve, rispecchia il contenuto del tuo articolo e contiene la parola chiave: in pratica è il titolo che appare in blu nei risultati di ricerca e che attira per primo lo sguardo dell’utente.
  • Meta description: è la breve descrizione che nei risultati di ricerca compare subito sotto al titolo SEO. 160 caratteri (o anche di più, ma Google taglia il testo) che servono a descrivere meglio il contenuto dell’articolo e invitano a leggerlo, sfruttando qualche elemento di interesse per l’utente.

Curare questi tre elementi è fondamentale per ottenere risultati efficaci dall’e-commerce attraverso la SEO. Di conseguenza qualsiasi tipo di contenuto testuale, dalla presentazione dell’e-commerce alle schede prodotto, deve tenerli in considerazione.

5. Ottimizzazione url

L’url è l’indirizzo che compare nella barra per qualsiasi pagina sul web, indipendentemente dalla tipologia. Perché sia ottimizzato in ottica SEO, un url deve:

  • Contenere la parola chiave per cui si vuole posizionare quel contenuto;
  • Essere breve ed efficace: gli url lunghi hanno una valutazione meno efficace da parte di Google (anche se l’incidenza del parametro è relativa).
  • Non contenere articoli e preposizioni, a meno che questo non sia indispensabile per la comprensione dell’url;
  • Separare le parole con un trattino, e non con altri segni grafici.

Parlando di url, un’altro parametro da considerare quando si scrive un contenuto SEO per un sito, anche non e-commerce, sono i link interni.

Inserire nel testo link che rimandino ad altre pagine del sito fornisce all’utente un orientamento nella navigazione, invitandolo a seguire percorsi strategici per l’azienda. In più, tiene chi naviga all’interno del sito, portando traffico ad altri contenuti e migliorandone il posizionamento su Google.

6. Ottimizzazione immagini

Come abbiamo visto, le immagini sono fondamentali in un e-commerce, nella scheda prodotto ma anche altrove. Chi naviga nel tuo sito per acquistare, si aspetta di vedere foto dei tuoi prodotti un po’ ovunque.

Le immagini, però, possono essere un asso nella manica o un pessimo autogol per la SEO del tuo e-commerce. Ecco dunque qualche suggerimento per ottimizzarle:

  • No a immagini troppo pesanti. Se il peso delle immagini è eccessivo, rallenta la velocità di caricamento e utilizzo del sito: uno dei parametri fondamentali che i motori di ricerca considerano lato SEO. Di conseguenza, meglio agire per comprimerle, in modo da ridurle a 100 – 200 Kb massimo, soprattutto se sono molte. Online ci sono diversi strumenti che permettono di comprimere le tue foto in pochi passaggi: ovviamente bisognerà cercare un compromesso tra dimensione delle immagini, peso e qualità della resa da desktop o da mobile.
  • Cura il titolo dei file di immagine: è buona regola rinominare i titoli dei file di immagine in modo pertinente all’argomento, separando le parole del titolo con un trattino.
  • Inserisci un testo alternativo (uno dei principali tag per l’immagine) che contenga la parola chiave per cui vuoi posizionare il contenuto.

Si tratta di accorgimenti veloci, che tuttavia possono fare la differenza, soprattutto in un sito come l’e-commerce in cui le immagini sono molte.

Un altro aspetto da considerare per l’ottimizzazione SEO di un e-commerce o di un sito web riguarda la cosiddetta SEO off-page. Si tratta di tecniche e strategie che mirano a portare traffico al sito, ma che vengono sviluppate al suo esterno. Ad esempio:

  • attività di link building, in cui siti esterni autorevoli rimandano al tuo sito;
  • contenuti social che condividano link o riferimenti che portano al tuo e-commerce;
  • recensioni dei tuoi prodotti o servizi su Google o su siti terzi specializzati.

Di questo, tuttavia, parleremo in un articolo dedicato.

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