In un mondo in cui il consumo di contenuti social continua a crescere, con migliaia e migliaia di post pubblicati ogni secondo, farsi “notare tra la folla” è diventato estremamente complicato. E, se già è abbastanza difficile per le persone “comuni”, anche aziende e brand (grandi o piccoli che siano) devono trovare modi sempre più innovativi per catturare l’attenzione, anche per poco.
In questo quadro, ciò che serve è il cosiddetto viral marketing (in italiano marketing virale): si tratta infatti di una delle strategie promozionali più potenti e innovative, ma anche complicate, degli ultimi anni.
Ma cosa significa esattamente viral marketing? E come può essere sfruttato al meglio per promuovere un brand o un prodotto? Dalla definizione di viral marketing ai suoi vantaggi, fino alle strategie e le tecniche più efficaci (con alcuni esempi di successo che hanno fatto storia recente), spieghiamo tutto in questo articolo.
Il viral marketing è una strategia di marketing non convenzionale, al pari di altre strategie come il cosiddetto “marketing conversazionale” . Il viral marketing ha l’obiettivo di raggiungere in poco tempo un pubblico il più vasto possibile, e si basa sulla propensione delle persone a condividere spontaneamente contenuti coinvolgenti e rilevanti con le proprie cerchie di amici / parenti / conoscenti.
A differenza del semplice passaparola, che si basa sull’iniziativa dei singoli individui a condividere contenuti e informazioni, il viral marketing è per così dire “guidato a distanza”: il brand promotore della campagna, infatti, crea volutamente contenuti progettati per essere condivisibili e che stimolino la curiosità e l’interesse del pubblico.
Questo approccio innovativo consente di raggiungere rapidamente un’ampia copertura (la crescita di visibilità, engagement e condivisioni è infatti esponenziale), sfruttando i meccanismi dei social per amplificare il messaggio del brand, del prodotto o del servizio promosso.
Il marketing virale è spesso visto come una specie di Santo Graal della promozione digitale, ma la verità è ben diversa: come ogni altra cosa (soprattutto nel mondo del marketing) presenta sia pro che contro.
Per quanto riguarda i vantaggi, possiamo fare riferimento in primis il rapporto costo-efficacia: basandosi sulle condivisioni organiche piuttosto che sugli annunci a pagamento, infatti, le campagne di viral marketing possono risultare più convenienti.
Altro vantaggio riguarda l’ampia portata di questo tipo di contenuti: grazie all’interconnessione dei social media, infatti, possono raggiungere in pochissimo tempo un pubblico globale.
Infine, oltre a portare a una maggiore consapevolezza del marchio e a una sua maggiore visibilità, le campagne di viral marketing ampliano il coinvolgimento del cliente: i contenuti virali, infatti, incoraggiano sempre più spesso l’interazione, con conseguente tasso di engagement più elevato da parte del pubblico.
Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. Nonostante l’attrattiva, infatti, il marketing virale comporta rischi e limitazioni. Ecco quali:
Nonostante le possibili criticità viste in precedenza, nel complesso i contenuti virali possono davvero aiutare a fare il salto di visibilità che tutti noi, aziende e singoli, desideriamo.
Benché il viral marketing non sia una scienza esatta, esistono alcune strategie e tecniche che potrebbero tornare utili nel rendere i propri contenuti virali.
Per creare contenuti virali, è essenziale capire chi è il tuo pubblico al quale si vuole veicolare il contenuto; e, attenzione, questo non deve necessariamente corrispondere all’acquirente finale. Cosa fare dunque? Identifica i diversi segmenti del tuo pubblico e comprendine le caratteristiche specifiche, utilizzando anche i tanti strumenti di analisi messi a disposizione anche dai social.
Per quanto anche questa strategia non sia sempre la migliore possibile, produrre contenuti video è il primo passo verso la viralità: sono infatti coinvolgenti, facilmente condivisibili e capaci di cogliere l’attenzione dello spettatore attraverso tanti stimoli diversi. Inoltre, i video (specialmente quelli più corti) tendono ad avere una maggiore probabilità di essere visualizzati e condivisi per intero.
In ogni caso, immagini e GIF non devono essere lasciate da parte: in molti casi, infatti, sono la soluzione migliore (qualcuno ha parlato di meme?).
Scegli il social network adatto al contenuto che vuoi far diventare virale. Ad esempio: è un video lungo? Caricalo su Youtube. è un contenuto molto breve? Prediligi TikTok o Instagram. Il tuo pubblico di riferimento è più “maturo”? Allora Facebook potrebbe essere la scelta migliore.
Anche in questo caso, comunque, non c’è una regola precisa e definitiva, perciò prova a sperimentare!
In questo senso la strategia diventa: prendi il tuo settore/prodotto/servizio e dai voce a tutta la creatività che hai in testa; in altre parole: osa, sii disruptive, parla di te in modo nuovo e fuori dall’ordinario. Eventualmente, se lo ritieni opportuno, approfitta della visibilità dell’influencer più adatto!
Alcuni esempi che ti consigliamo di cercare e che in parte vedremo nei prossimi paragrafi? Taffo, Blendtec, Unieuro, Diesel, Duolingo.
Se sei un marketer pro lo saprai già, ma te lo ricordo lo stesso: per potere avere anche solo un’idea su quali contenuti virali creare è necessario restare aggiornato sulle tendenze attuali: in questo modo potrai integrare i temi e gli argomenti più rilevanti e interessanti.
Ovviamente, valuta bene i trend che individui, assicurandoti siano pertinenti al tipo di comunicazione che hai deciso di portare avanti con questi contenuti. Utilizzare hashtag di tendenza sui social media è un’altra strategia efficace per aumentare la visibilità dei tuoi contenuti. Infine, il tempismo è cruciale: pubblicare i tuoi contenuti in momenti strategici, sfruttando eventi o notizie attuali, può attirare l’attenzione di un pubblico più ampio e potenzialmente virale.
Insomma, le tecniche e le possibili strategie ci sono ma, come abbiamo più già ripetuto nelle righe precedenti, il marketing virale non è una scienza esatta: sperimenta, prova, e se non va come previsto riprova!
Nel paragrafo precedente ti abbiamo elencato qualche esempio di marketing virale che, se sei una persona curiosa, forse sarai già andato a vedere. Qui abbiamo scelto di presentarti più nel dettaglio due casi di grande successo.
Tom Dickson, CEO dell’azienda Blendtec, è stato tra i primi personaggi a diventare davvero virali in internet. Il suo successo, frutto dell’intuizione del su responsabile marketing George Writht, è dovuto alla serie di video dal titolo “Will it blend?“: brevi video, tutti pubblicati su YouTube, durante i quali Dickson frullava con i suoi blender qualsiasi cosa, letteralmente: statuine di Stormtroopers, IPhone, Amazon Kindle… qualsiasi cosa!
Il successo dei video “Will it Blend?” di Blendtec fu dovuto alla loro capacità di combinare intrattenimento e informazione, mettendo in prima linea il CEO dell’azienda e dimostrando in modo efficace la potenza dei frullatori; la strategia di viral marketing (probabilmente non voluta) attuata da Blendtec ha catturato l’attenzione del pubblico, aumentando la fiducia nel marchio e portando a un significativo incremento delle vendite (che si aggirarono intorno al +700%). Inoltre, la vasta condivisione sui social media continuata negli anni successivi ha contribuito ad ampliare ulteriormente la visibilità di questi video già divenuti virali, rendendoli leggenda.
Duolingo, la popolare app per l’apprendimento delle lingue, ha raggiunto un successo straordinario soltanto in tempi recenti proprio grazie a una strategia di marketing estremamente creativa e coinvolgente.
Con oltre 10 milioni di follower e una presenza significativa su piattaforme come TikTok e Instagram, Duolingo è diventato virale utilizzando Duo, la loro mascotte, per dare una botta di umorismo e personalità ai loro contenuti. In più, sono andati oltre alla semplice promozione dell’apprendimento delle lingue, creando contenuti divertenti e di tendenza capaci di attirare un pubblico più ampio (riuscendoci, oserei dire, dato che anche io sono tra quelli che ha iniziato a seguirli proprio per questo).
Duolingo deve il proprio successo al fatto di avere dato priorità al coinvolgimento del pubblico, mescolando divertimento e contenuti promozionali e sfruttando le tendenze della cultura popolare: un approccio “disruptive” diverso dal solito, che però favorisce un maggiore senso di comunità, rendendo il marchio più relazionabile e contribuendo a rendere il loro successo duraturo.
Hai un’idea per far diventare virali i tuoi contenuti? Oppure stai cercando un partner che curi la tua comunicazione in modo super attuale?
Contattaci: la creatività non ci manca!